News 

Il G6 della ricerca incontra Ivanova, in campo l’ipotesi dei dottorati europei

ROMA, 1 giugno – Più soldi per la ricerca e la convergenza verso l’istituzione di diplomi universitari e dottorati europei formalmente riconosciuti all’interno dell’Unione europea, identificati come elemento di coesione, di crescita culturale collettiva e di facilitazione per la circolazione di talenti. Sono i temi chiave dell’incontro di pochi giorni fa tra Iliana Ivanova, commissaria europea per “Innovazione, Ricerca, Cultura, Educazione e Gioventù” e la presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza, in qualità di Chair del Network G6, ovvero le sei maggiori istituzioni di ricerca europee (Cnr, CSIC, CNRS, Max Planck, Leibnitz e Helmoltz).
Al Palazzo Berlaymont di Bruxelles, sede delle Commissione europea, erano presenti anche Eloisa del Pino, presidente dello Csic spagnolo, e Antoine Petit, presidente del Cnrs francese, gli sherpa delle diverse organizzazioni coinvolte, la delegata di Helmoltz Astrid Lambrecht e per il Cnr Massimo Spadoni, responsabile delle Relazioni europee. Molti gli argomenti in agenda, soprattutto in prospettiva della stesura del prossimo programma Quadro dell’Area del Ricerca europea Fp10.
Carrozza ha appunto raccomandato un incremento del budget per la ricerca, soprattutto per la ricerca di eccellenza nell’ambito del Pillar 1, nel quale si finanziano i talenti europei e stranieri che vengono a svolgere le ricerche nel sistema europeo. Programmi prestigiosi come quelli promossi dallo European Research Council e le infrastrutture di ricerca europee meritano maggiori investimenti.
La commissaria Ivanova si è mostrata ampiamente disponibile ad accogliere i suggerimenti forniti dal G6 al fine di preparare il terreno con proposte ed iniziative che potranno poi essere portate avanti dalla Commissione che prenderà in carico il dossier dopo le imminenti elezioni europee.

 

 

Related posts

Leave a Comment

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: